C'è chi ha scelto di salutare il 2023 visitando il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari. Già all'ora di pranzo erano un centinaio le firme sul libro dei visitatori, a dimostrazione di quanto sia gradita l'iniziativa di conservare l'apertura domenicale gratuita (sino alle 19.30) anche il primo del nuovo anno.

Riaperto in agosto dopo sei anni di lavoro, il museo diretto da Elisabetta Grassi si propone in una veste più snella, moderna, ariosa, accessibile e anche accattivante. Ad esempio la suddivisione in periodi storici è sottolineata dai colori diversi nei pannelli esplicativi e nei grandi striscioni verticali: verde per il periodo nuragico e rosso scuro per quello romanico, giusto per fare un paio di esempi. Dal Paleolitico Inferiore al Medioevo, passando per la civiltà nuragica e l'epoca romana l'allestimento propone meno reperti ma un impatto visivo più allettante per i giovani e una piacevole sorpresa anche per chi ha frequentato il Museo "Sanna" nei decenni scorsi.

Altra sorpresa la trentina di visitatori del 31 sera, poche ore prima del cenone di Capodanno, nonostante si pagasse pure il biglietto, anche se va rimarcato che sino a ieri era visitabile pure la mostra curata dallo stilista Antonio Marras "Sulle tracce di Clemente".

 

 

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