Sassari, Montalé come monumento tutelato dall'Unesco
L’idea di Comune e Cesim per valorizzare la necropoliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Necropoli di Montalè monumento tutelato dall’Unesco come Patrimonio mondiale. È questa l’idea del Comune di Sassari col Cesim, il Centro Studi Identità e Memoria. Dopo gli ultimi sopralluoghi di archeologi ed esperti nella domus de janas a Li Punti, gli intenti sono inserire il sito tra quelli tutelati dall’Unesco e cercare di trovare le risorse necessarie per restaurare e rendere fruibile il monumento risalente al Neolitico.
L’idea viene lanciata mentre si attende che l’Unesco accolga la candidatura del sito Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna inserendo le Domus de Janas nella Lista del patrimonio mondiale. A sostenere la scelta, che verrà fatta a Solfia il prossimo luglio, la Rete dei Comuni delle Domus de Janas, aggregazione di 60 amministrazioni locali sarde affiancata dal Cesim.
È l’unica candidatura italiana per il 2025 con Sassari in prima linea: oltre alle 3500 tombe catalogate, sono candidati anche il villaggio fortificato di Monte Baranta a Olmedo, il dolmen di Sa Coveccada a Mores e l’altare prenuragico di Monte d’Accoddi a Sassari. Proprio quest’ultimo rappresenta un monumento unico in tutto il Mediterraneo occidentale, con una struttura che ricorda le ziqqurat mesopotamiche del III millennio a.C. L’educazione e la promozione al patrimonio può avvalersi anche del progetto di didattica voluto dal settore Cultura del Comune di Sassari col Museo Nazionale “Giovanni Antonio Sanna”. «Le scuole cittadine potranno vivere una nuova esperienza didattica grazie al progetto Raccontando la nostra preistoria, tra vetrine e monumenti», afferma l’archeologa Domenica Lissia, promotrice dell’iniziativa e responsabile dei servizi educativi della Rete culturale civica Thàmus. “Da tempo l’archeologia- sostiene il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia- ha fatto emergere un tesoro sotterraneo e ha riscritto la storia delle civiltà che hanno abitato o che sono transitate nel nostro territorio. La notorietà di questi beni, la loro rilevanza culturale, la loro importanza storica e il loro potenziale indotto non sono coerenti al loro valore. Scongiuriamo a ogni costo il rischio di un’ennesima occasione mancata per sviluppare il segmento turistico fondato sulla valorizzazione del patrimonio culturale”.