Sassari, alla Pinacoteca il percorso “Dal regime alla Liberazione”
Visite guidate per illustrare le opere e gli artisti sardi della prima metà del '900Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Come operavano gli artisti durante il regime fascista e quali erano gli indirizzi artistici. E ancora, dal sindacato fascista di Belle Arti alla nascita dell’Istituto d’arte di Sassari. In occasione della Festa della Liberazione, domani la direttrice della Pinacoteca Nazionale di sassari, Maria Paola Dettori, presenta alle 10 e alle 11.30 “Dal regime alla liberazione”.
Si tratta di un percorso guidato e inedito, con due visite dedicate per conoscere le opere del Novecento sardo, provenienti dai depositi e rese visibili al pubblico per l’evento, come “Paesaggio di stazione” di Caio Bonifazi (1932), raro dipinto futurista di autore sardo, e “Natura morta” di Antonio Medas (1930), pittore dilettante ammesso alle mostre sindacali in virtù del ruolo politico del figlio, federale fascista di Sassari.
Verrà illustrato anche il ruolo di Filippo Figari nell’organizzazione del Sindacato fascista di Belle arti della Sardegna e nella nascita dell’Istituto d’arte di Sassari. A fare da contraltare saranno le vicende biografiche, funestate da eventi anche tragici e antidemocratici, provocati dalla dittatura, che vedranno protagonisti artisti come Carmelo Floris, Costantino Nivola, Ausonio Tanda e le loro opere rappresentative dell’epoca.