San Giovanni Battista a Quartu: la ricerca dell'antropologa Paulis
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I quartesi gli sono convinti devoti. Non quanto di Sant'Elena, forse. E anche un po' meno di Sant'Andrea che ogni anno lo ospita - se così si può dire - nella propria chiesetta campestre.
Comunque, San Giovanni Battista ha una bella festa. Ed è un peccato che non sia molto conosciuta al di là della cerchia - peraltro ampia - dei fedeli.
Ha infatti caratteristiche che per molte ragioni la rendono speciale.
Ne è certa, da esperta antropologa, Susanna Paulis che le ha dedicato un interessante volume: "La festa di San Giovanni Battista a Quartu Sant'Elena" (Cuec, 103 pagine, 15 euro).
Da subito, Susanna Paulis propone una spiegazione scientifica di questa scarsa conoscenza.
"La festa intitolata a San Giovanni Battista (Santu Anni) - spiega la studiosa - ha risentito, forse e almeno in parte, dell'appartanenza a un'area dell'Isola che, per effetto di stereotipie e atteggiamenti essenzialisti, è considerata come meno conservativa rispetto alla Sardegna centrale".
Anche se il 24 giugno si fa festa un po' dappertutto (ma non a Quartu), gli appuntamenti in qualche modo più noti sono infatti - per citarne soltanto alcuni - quelli di Bosa, Dorgali, Escalaplano, Fonni, Gavoi, Seui e Oliena.
A far da richiamo per migliaia di persone, non solo sarde, gli spettacolari falò e gli altri simboli delle pratiche divinatorie. Certo, afferma Susanna Paulis, i tempi sono cambiati ed è profondamente mutata la società rurale del passato. E tuttavia, rileva, la festa di Santu Anni a Quartu Sant'Elena - che invece si celebra ogni anno a fine luglio - mantiene con una certa evidenza le caratteristiche simboliche di un originario nucleo religioso di matrice agraria: i rituali, le traccas, is goccius, per esempio. E poichè viene da molto lontano è comunque ben radicata nel cuore di molti quartesi.
Susanna Paulis è dottore di ricerca, ha insegnato Etnografia e tradizioni popolari all'Università di Cagliari, ha firmato articoli e saggi di notevole interesse ("I simboli e l'identità dei Sardi" e "I dolci e le feste in Sardegna fra tradizione e innovazione").
In quest'opera sviluppa una rigorosa analisi dell'evento religioso illustrandone lo specifico profilo. Tenuta con coerenza nell'ottica dell'antropologia culturale la "Festa de Santu Anni" rivela così di possedere ottimi titoli per affrontare eventuali confronti con le altre manifestazioni di fede popolare.
Gianni Filippini