"Ritorno alla Terra dei Padri", Klizia raggiunge il territorio del Ferrarese
Comandante del natante è Giulio Marongiu, 85 anni, esule di Pola, che grazie a questo viaggio dopo oltre 75 anni tornerà in IstriaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’equipaggio dell’imbarcazione Klizia, nell’ambito del progetto “Ritorno alla Terra dei Padri”, promosso dall’associazione Egea, da Fertilia, è giunto (via terra) fino a Ferrara.
Comandante del natante è Giulio Marongiu, 85 anni, esule di Pola, che grazie a questo viaggio dopo oltre 75 anni tornerà in Istria. Marongiù scappò infatti all’età di sette anni: troppo il dolore per le sofferenze patite dalla sua famiglia. Nel team che lo accompagna in questo straordinario viaggio anche il figlio Federico, l’amico Mauro Manca, nipote di esuli e Giuseppe Bellu, di madre veneta.
Il viaggio in nome di tutti gli esuli, una navigazione di oltre 800 miglia attraverso le terre del Ferrarese, del Veneto, della Venezia Giulia e dell’Istria, da cui giunsero le principali comunità che costituirono Fertilia insieme ai sardi e agli algheresi. Sono infatti diverse le famiglie di Fertilia originarie di Ferrara, i cui padri portarono in territorio sardo l’esperienza acquisita soprattutto nel campo delle bonifiche e poi decisero di rimanere sull’isola.
«Sosteniamo convintamente questa iniziativa, per il recupero, la riscoperta di una storia che è anche ferrarese e che parla di radici, di unione di genti e di esperienze, anche molto difficili, nel segno del lavoro e di comuni valori», ha detto il sindaco Alan Fabbri, accogliendo oggi l’equipaggio e lo staff.
Con il sindaco anche Paolo Govoni, vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna.
«Questo progetto – ha detto - riscopre una storia di relazioni vere e di territori che tornano a unirsi nel segno dei padri. Una storia che era pressoché sconosciuta. Ricolleghiamo e riconnettiamo i fili del passato, ritrovando quell’inclusione basata su valori e lavoro». Il comandante Marongiu è emozionato. «Per me sarà la prima volta in Istria dopo la fuga, oltre 75 anni fa. Ricordo quei momenti: eravamo 1.500 profughi. La povertà era tanta, ma sapevamo essere felici, stando insieme, trovando la gioia del canto e sempre un modo per sorridere».
L’equipaggio è partito da Alghero il 30 luglio e, via mare, ha raggiunto Stintino, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, poi in Corsica Solenzara e Bastìa, quindi l'isola di Capraia e a Livorno. Da qui l’approdo in continente, poi Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Da Gaeta il percorso verso Ferrara è stato effettuato via terra, con approdo in queste ore nel territorio, toccando Porto Garibaldi. Domani mattina la partenza sarà da Chioggia, verso Venezia, quindi le rotte indirizzeranno verso Trieste e l'Istria.