Nasce Slow Food Sardegna: obiettivo tutelare la biodiversità regionale e il sapere dei cuochi
Si punta anche al raddoppio dei presìdi Slow Food e allo sviluppo dei Mercati della TerraPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La neonata Slow Food Sardegna si è costituita nella sala del Consiglio Comunale di La Maddalena (Sassari), alla presenza dei dirigenti nazionali di Slow Food Italia APS. In Sardegna Slow Food è presente da diversi decenni – grazie a cinque Condotte, i gruppi territoriali dell’Associazione, due Comunità, nove Presìdi Slow Food e il neonato progetto Slow Food Travel Sulcis Iglesiente – ma era dal 2009 che mancava il livello di coordinamento regionale.
Gli obiettivi puntano a valorizzare il patrimonio di biodiversità regionale e il sapere dei cuochi che raccontano i prodotti del territorio, coinvolgere cittadini e visitatori per sostenere l’economia locale dei produttori di piccola scala, rendere i giovani protagonisti nelle dinamiche associative.
L’Assemblea ha eletto il Consiglio Direttivo Regionale, composto da 11 persone, in rappresentanza delle Associazioni Slow Food territoriali di Cagliari, Gallura, Nuoro, Sassari-Alghero e Terre Oristanesi e del movimento SFYN – Slow Food Youth Network – che riunisce i giovani under-30 che condividono la visione associativa. Il neonato Consiglio è presieduto da Valerio Taras, il vice presidente è Mauro Monaco.
Tra i punti principali del mandato per i prossimi due anni, il raddoppio dei Presìdi Slow Food, lo sviluppo di Mercati della Terra e il sostegno all’Alleanza Slow Food dei cuochi. Ma è ai giovani che si rivolge, in particolare, lo sguardo della Chiocciola in Sardegna, e non solo con il progetto degli Orti in Condotta.
Si legge nel programma di Slow Food Sardegna: «La fascia di giovani che va dai 14 ai 25 anni ha dimostrato negli ultimi anni di volersi far carico delle complesse sfide ambientali che il futuro ci riserva. Slow Food Sardegna, in collaborazione con le organizzazioni territoriali e quelle giovanili, si propone di promuovere progetti ed eventi per sensibilizzare i cittadini, partendo soprattutto dalla scuola, su alcune problematiche fondamentali: contenimento delle emissioni cosiddette “clima alteranti”; riduzione degli sprechi alimentari; recupero, riutilizzo e conseguente riduzione della presenza di rifiuti plastici; contenimento del consumo del suolo. Affideremo ai giovani di SFYN (Slow Food Youth Network) Sardegna il compito di operare per sensibilizzare e diffondere la cultura di quanto sia necessario alzare il livello di attenzione sull’impatto ambientale delle filiere alimentari, sulle politiche agroalimentari e sullo spreco alimentare».