Film d'inchiesta e opere di denuncia, a favore dell'ambiente e dei diritti umani, per "Life after oil", rassegna cinematografica, alla sua sesta edizione, in programma fra Santa Teresa Gallura, Cagliari e Ottana.

Un'occasione per riflettere e per non ripetere gli errori del passato, come ricorda proprio il sindaco di Ottana Franco Saba: "Dopo la caduta del petrolchimico - spiega - non rimane nulla: solo roba da pulire e bonificare".

La situazione di Ottana e della lotta all'amianto sarà rappresentata dal film di Paolo Carboni, fuori concorso, intitolato "Guai ai vinti: pane e amianto".

La manifestazione di cinematografia indipendente è ideata e diretta dal regista Massimiliano Mazzotta, autore di opere come "Oil" e "Oil secondo tempo". L'intento del Festival, come nello stesso emblematico titolo, è quello di prefigurare una "vita dopo il petrolio", con un invito a orientarsi verso nuovi stili di vita basati sull'uso di energie rinnovabili e sul rispetto. Non a caso, tra il pubblico presente alla presentazione alla Cineteca sarda è apparso un cartello con la scritta "Il metano è un progetto scaduto".

Dopo le edizioni di Martis (2014 e 2015), Stintino (2016) e Santa Teresa Gallura (2017 e 2018) il festival cresce nello spazio e nel tempo. E oltre alle quattro giornate previste a Santa Teresa dal 18 al 21 settembre, sono previste due giornate a Cagliari, il 12 e 13 settembre, e Ottana, il 14 settembre.

Il festival, sostenuto da Fondazione Sardegna Film Commission, aumenta anche con riferimento alle opere iscritte e selezionate: quest'anno sono state 612 le opere iscritte (erano 562 l'anno scorso) provenienti da 67 Paesi. Coinvolti anche, con due opere fuori concorso, gli alunni delle scuole di Santa Teresa e San Pasquale.

(Unioneonline/v.l.)
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