Sono come un tesoro prezioso queste 25 incisioni del maestro del pre-romanticismo italiano Gianbattista Piranesi ospitate per la prima volta in Sardegna nelle sale dell’ex convento dei cappuccini in via Brigata Sassari a Quartu Sant’Elena.

Venticinque incisioni realizzate tra il 1745 e il 1778 dal grande architetto precursore di Francisco Goya che incantano e stupiscono.

Piranesi. La realtà utopica”, rappresenta la prosecuzione del progetto di alto rilievo culturale avviato nel 2021 dall’amministrazione quartese con la mostra dedicata a Goya, prodotta e organizzata dal Museo Magmma di Villacidro che anche stavolta, grazie al sodalizio con la Galleria Ceribelli di Bergamo, è riuscita a ricreare un corpus di opere originalissime e preziose, composte da una selezione di incisioni riguardanti le principali serie di Giambattista Piranesi: Carceri d’Invenzione (1745); Dimostrazione dell’emissario del Lago Albani (1762); Vasi ,candelabri, cippi, sarcofagi, tripodi, lucerne ed ornamenti antichi (1778); Vedute di Roma (1757/1775).

L'eclettismo delle sue opere e la versatilità del suo estro creativo rendono Piranesi un artista difficilmente inseribile all'interno di uno schema. Personalità dalla duplice matrice culturale, veneziana e romana, l’autore presenta una fisionomia artistica assai complessa, che si può scandire in tre componenti fondamentali. L'arte di Piranesi, infatti, ha radici profondamente affondate nella tradizione del rococò, di cui rappresenta uno degli ultimi eredi. Quest'adesione al rococò è riscontrabile non solo nella qualità del disegno, sfatto ed evocatore, ma soprattutto nella natura stessa delle sue opere, che si configurano come invenzioni capricciose.

«Grazie a questa mostra antologica» ha detto Walter Marchionni, direttore artistico della Mostra e del Museo Maggma, «i visitatori avranno modo di apprezzare la maestria del Piranesi. Sembra abbia vissuto più a lungo di una vita, tale è la sua eccellenza, che stupisce sia per quanto riguarda l’aspetto prettamente tecnico che quello artistico. Non è infatti automatico che un buon artigiano sia anche un’artista: mentre l’artigianalità è fine a se stessa, l’arte è qualcosa di diverso, perché è capace di darti l’emozione».  «In questo artista c’è molto di visionario – prosegue Marchionni – ; ci regala uno spaccato di realtà utopica, è capace di andare oltre il suo tempo e arrivare ai giorni nostri sotto forma di contaminazioni, nelle opere di tanti artisti contemporanei».

All’inaugurazione era presente anche il sindaco Graziano Milia: «Qualcuno potrebbe chiedersi: perché Piranesi a Quartu? La mia risposta è: perché no? Con questa iniziativa l’amministrazione vuole dimostrare ulteriormente che è possibile far convivere in uno spazio dedicato alle attività istituzionali anche attività culturali».  La mostra «rappresenta un evento inedito che mira a bissare il successo ottenuto lo scorso anno con l’esposizione dedicata a Francisco Goya».

L’esposizione si potrà visitare fino al 10 gennaio e anche questa volta, come per la rassegna dedicata a Goya lo scorso anno, sarà allestita in contemporanea una mostra collaterale di artisti selezionati dalle ultime due edizioni del Premio Internazionale Marchionni. Gli autori si sono cimentati in un raffronto con le tematiche del Piranesi secondo una visione contemporanea ed attuale: un’occasione per confrontarsi con un  grande maestro del passato e riscoprire virtualmente l’ambiente magico di un atelier dove il contemporaneo attinge dal passato per sublimare l’arte in tutti i suoi aspetti.

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