Il protagonista di questo libro è Roberto, un bambino che torna a casa, dopo aver trascorso una bruttissima giornata. Entra nell'appartamento con le scarpe sporche, lasciando le sue tracce sul pavimento. Appena si avvia verso la sua cameretta, il padre gli ordina di togliersi le scarpe e lui reagisce, lanciandole in aria. Si sente sempre più arrabbiato. Affamato, si siede a tavola e quando gli si presenta davanti un piatto di spinaci, la sua rabbia esplode ancor più: "Non mangio". Protesta e dice che resterà a digiuno. Il padre, allora, lo invita a ritirarsi nella sua cameretta, intimandogli di tornare solo quando si sarà calmato; ma Roberto non ci pensa proprio a calmarsi, perché i genitori avrebbero dovuto capire che gli spinaci li odia. Una volta giunto nella sua stanza sente qualcosa che sale, anche se non riesce a comprendere cosa gli sta succedendo, fino a quando questa cosa non esce dalla sua bocca e prende forma, assumendo le dimensioni di un bestione dal colore rosso. "La cosa", così viene denominata nel libro, altro non è che l'emozione della rabbia, la quale comincia a combinare dei guai nella cameretta di Roberto: rovescia le cose, rompe gli oggetti, sciupa i libri e si rivela disubbidiente, quando lui gli intima di smetterla. Il bambino non riesce a controllarla, fino a quando "La cosa" giungerà verso la cassetta dei giocattoli e ne romperà uno, finendo per esasperarlo. Solo allora il bambino capirà l'importanza della calma, quando rimetterà tutto a posto e troverà una giusta collocazione per la sua rabbia, che man mano diventerà sempre più piccola, fino a essere rinchiusa in una scatola.

IL LIBRO - "Che rabbia" è un libro di Mireille d'Allancé, edito da Babalibri, con le illustrazioni della stessa autrice. È un libro che potrebbe aiutare i genitori e i bambini a dare un nome a questa "cosa": la rabbia. Davanti alle reazioni aggressive dei figli, molti genitori si ritrovano disarmati. Non sanno come gestirle, reagiscono incrementando regole, divieti, punizioni, aumentando in questo senso l'aggressività. I bambini, d'altra parte, hanno difficoltà a verbalizzare i loro stati d'animo né riescono a riconoscere o a contenere le emozioni.

Reprimere la rabbia significherebbe amplificarla o canalizzarla in altre forme; per questo diventa importante riconoscerla e gestirla. A volte, dietro gli atteggiamenti aggressivi, si nasconde un bisogno, che è alla base di determinati comportamenti, ecco perché diviene significativo comprendere cosa si nasconde dietro quelle reazioni. Ed ecco perché questo libro rappresenta uno strumento, che permette ai bambini di riconoscere la rabbia, in qualità di emozione. Immedesimarsi col personaggio di Roberto è un modo per riconoscersi nelle sue reazioni e apprendere l'importanza dell'espressione e gestione dell'emozione, fino all'acquisizione della calma. In questo senso, potremmo utilizzare delle domande che evocano l'identificazione col personaggio: come si sente Roberto? Perché è così arrabbiato? Cosa potrebbe fare per gestire la sua rabbia e ritrovare la calma?.

Dall'insorgere della pandemia a oggi, anche i bambini sono stati sottoposti a un elevato livello di stress, a causa delle diverse restrizioni, e questo può avere delle importanti ripercussioni anche sul piano comportamentale, incrementando le risposte di rabbia e aggressività. I genitori, pertanto, costituiscono la più importante risorsa a cui attingere, per poter esprimere i diversi stati d'animo. La lettura congiunta, in particolare, permette a genitori e figli di ritagliarsi uno spazio di condivisione e riflessione, per imparare a ragionare sui comportamenti, piuttosto che focalizzarsi solo sui divieti. In questo modo, la rabbia potrebbe non soltanto essere appresa in qualità di emozione, ma anche incanalata nella sua accezione positiva, come strumento di autoaffermazione.
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