Inaugurata la mostra “Tolkien”, sull’autore de “Il Signore degli Anelli”
Una imperdibile esposizione tutta incentrata sulla figura di uomo, studioso e scrittore, aperta al pubblico fino all’11 febbraio del 2024Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il merito di un appeal ancora oggi così forte per il genere fantasy va in buona parte attribuito all’impatto senza precedenti riscosso con la trilogia a cura di Peter Jackson de “Il Signore degli Anelli”. Tale fortunatissima trasposizione cinematografica - il cui primo episodio risale ormai al lontano 2001 - ha scatenato un’attenzione di pubblico e un’influenza di massa mai vista prima, segnando una trionfale vittoria agli Oscar di ben undici statuette col titolo conclusivo “Il Ritorno del Re” e mutando radicalmente l’intero panorama dell’industria dell’intrattenimento, tra spin-off, videogiochi, parchi a tema e show televisivi.
Anche l’ultima costosissima serie televisiva firmata Amazon Prime “Gli Anelli del Potere” è figlia dell’incredibile potenziale che questo straordinario mondo riesce ancora a offrire. Ma ovviamente, tanto l’epica visione di Jackson quanto le più recenti operazioni di adattamento son state possibili grazie all’opera maestosa compiuta da J.R.R. Tolkien; scrittore, filologo e linguista considerato fra i più importanti autori inglesi del secolo scorso.
E proprio il 16 di questo mese è stata inaugurata a Roma, presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, un’imperdibile mostra dal titolo “TOLKIEN”, tutta incentrata sulla figura di uomo, studioso e scrittore, aperta al pubblico fino all’11 febbraio del 2024. L’evento esclusivo commemora i cinquant’anni dalla scomparsa dell’autore e l’anno di pubblicazione nel nostro paese del capolavoro “lo Hobbit”.
In questo excursus ci addentreremo più in profondità tra le esperienze accademiche, la visione narrativa e la sensibilità poetica dello scrittore. Un viaggio senza precedenti per il pubblico italiano, capace di appagare tanto i neofiti quanto i cultori più affezionati nello scoprire più a fondo - fra le tante cose - le sue inestimabili conoscenze sul mondo antico e su quanto esse siano state uno spunto fondamentale per il processo creativo.
Una mostra di simili dimensioni dedicata alla sua figura non era mai stata allestita in Italia prima d’ora. Rispetto ad eventi internazionali che hanno trovato luogo in passato a Oxford nel 2018, a Parigi nel 2020 e a Milwaukee nel 2022, quello romano sarà il primo evento assoluto ad incentrarsi specificamente non sulle opere, ma proprio sull’aspetto umano dietro cui risiede il loro inestimabile valore.
Conosceremo più a fondo la personalità del letterato come padre, amico e studioso. Scopriremo i suoi studi e le pubblicazioni ancora oggi tanto influenti nel contesto accademico, specie riguardo la letteratura antica e medio inglese. Ci addentreremo ancor più in profondità nella figura di narratore e ideatore della magica ambientazione meglio nota come la “Terra di Mezzo”.
E non solo: un ragguardevole spazio verrà riservato alla vasta gamma di prodotti attinenti allo stesso universo; nell’arte, nel cinema, nella tv e nei fumetti. Il percorso espositivo si delinea perciò tra le file di manoscritti, autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d'arte che compongono il complesso mosaico di un autore tanto poliedrico e unico nel suo genere.
Considerata inoltre la straordinaria portata dell’evento, risuonano ancora più forti alcune testimonianze dello stesso Tolkien sul rapporto intessuto negli anni con l’Italia, come si evince dalle testimonianze sui viaggi compiuti a Venezia e Assisi nel 1955, dai tanti contatti - diretti e indiretti - con svariati studiosi e intellettuali italiani e dal seguente passaggio tratto da una sua lettera: «Sono innamorato dell'italiano, e mi sento alquanto sperduto senza la possibilità di provare a parlarlo».
Giovanni Scanu