Viaggio nella cultura del Novecento tra idee rivoluzionarie e coscienza sociale con “Il sogno di Gramsci, i temi liceali di un giovane ribelle”, uno spettacolo di e con Gad Lerner e Silvia Truzzi in cartellone in prima regionale questa sera, giovedì 9 novembre, alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari per “Pezzi Unici”, rassegna trasversale sotto le insegne del CeDAC, Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, presieduto da Antonio Cabiddu.

La pièce originale trae spunto da alcuni scritti di Antonio Gramsci, ancora adolescente, rinvenuti nella primavera del 2022, in cui sono presenti in nuce diverse questioni cruciali attorno a cui si svilupperà il suo pensiero: un inedito ritratto del grande intellettuale, uomo politico, filosofo e scrittore, tra le menti più brillanti del Novecento e figura di spicco della cultura europea e mondiale.

Lo spettacolo, per la regia di Simone Rota in un allestimento multimediale con la scenografia di Giorgia Ricci e la direzione della fotografia di Mauro Ricci, prodotto da Loft Produzioni e distribuzione a cura di Epoché ArtEventi, andrà in scena anche venerdì 10 novembre alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, dove inaugurerà la nuova Stagione de La Grande Prosa, Danza e Circo Contemporaneo organizzata dal CeDAC Sardegna con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni.

“Il sogno di Gramsci” parte dalle intuizioni e dalle riflessioni di uno studente delle superiori, destinato a diventare un punto di riferimento per le generazioni future, non solo per la profondità e lucidità delle sue convinzioni ma anche per il suo senso di umanità e comprensione verso i propri simili, unito al rigore etico e morale, per il suo coraggio e la sua coerenza, insieme alla capacità di immaginare e teorizzare un futuro migliore.

Una narrazione a due voci che attraverso le parole e le immagini, come la fotografia iconica di un giovane intellettuale accostata alla foto segnaletica del detenuto politico, permette di affrontare alcuni degli argomenti che stavano a cuore al ragazzo nato e cresciuto in Sardegna, dotato di una precoce e vivace intelligenza e avrebbero avuto uno spazio significativo nella sua visione del mondo.

Ne “Il sogno di Gramsci” risuona la celebre epigrafe del primo numero de “L’Ordine Nuovo”, nella primavera del 1919: «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. / Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. / Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».

Un’esortazione che appare ancora oggi di straordinaria modernità, nell’affermare il ruolo chiave della cultura per la costruzione di un mondo migliore e di una società più giusta.

Gad Lerner e Silvia Truzzi portano sul palco le idee del grande intellettuale e uomo politico, tra i fondatori e poi leader del Partito Comunista d’Italia, che, anche rinchiuso dentro un carcere con le accuse di “attività cospirativa, istigazione alla guerra civile, apologia di reato, incitamento all’odio di classe” per la sua opposizione al regime, pur gravemente minato nel fisico, riesce a far udire la propria voce, lasciando una preziosa eredità su cui riflettere per il presente e il futuro.

L.P.

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