Un murale per dare sfogo a un nuovo linguaggio artistico che sgorga da una mai sopita vena creativa. Gavino Sanna, pubblicitario, grafico e scrittore di fama internazionale, non finisce di stupire e a 82 anni fa il suo debutto nel mondo del muralismo a Orgosolo, in Barbagia, il paese diventato la patria dei muri dipinti e considerato un museo a cielo aperto.

Il suo progetto artistico è stato realizzato in un'abitazione di Corso Repubblica da un team di muraliste orgolesi, Maria Luisa Monni e Alessandra Pira, coordinate da Teresa Podda.

Il dipinto racconta il chiaroscuro dei tempi attuali e a comparire è il viso iconico di Gavino Sanna con la caratteristica capigliatura lunga che si si staglia su uno sfondo completamente nero. Sopra il suo volto ad apparire è però un fogliame colorato, in un messaggio di gioia e di speranza.

"Mi sono inventato una trama per raccontare l'attualità di questa terra e ho voluto realizzare un dipinto che sia un inno alla gioia, all'amicizia e alla forza di un popolo” spiega il pubblicitario in occasione dell'inaugurazione dell'opera nell'ambito della manifestazione "Orgosolo Joviada" promossa dall'amministrazione comunale. “Purtroppo – prosegue – viviamo in un mondo nero, di pandemie, guerre e violenze contro le donne e i bambini. Nel murale ho voluto rappresentare il mio viso per lasciare una traccia del mio legame alla comunità e ho immaginato una vita a Orgosolo fatta di fiori, di piante colorate, un fogliame quasi caravaggesco a rappresentare una vita gioiosa. Questo il messaggio che ho voluto lanciare ai giovani: ho detto loro che non devono sprecare la vita al bar a fumare e a bere ma devono viverla, scoprirla, coglierne tutte le opportunità".

È la prima volta che Gavino Sanna mette piede nel paese barbaricino e ne scopre le potenzialità. "Stranamente - confessa - non era mai capitato prima nonostante abbia viaggiato spesso per l'interno dell'Isola. Questo è un paese molto affascinante che nel passato ha molto sofferto: quando si parlava di Orgosolo si parlava di morte e banditismo, ma è un paese noto anche per la sua resistenza e per il suo impegno politico: i romani hanno fatto scorpacciate di territori in Sardegna, ma qui non ci sono riusciti. E poi i fatti di Pratobello dove lo Stato non è riuscito a imporre un poligono militare di tiro proprio per la caparbietà di questa gente. I murales nati oltre 50 anni fa raccontano questo impegno politico e sociale".

"Per noi è stato un onore aver collaborato con un artista di questo calibro - sottolinea Teresa Podda, autrice tra gli altri del murale di Gino Strada -. Da 30 anni realizzo e ritocco murales, ma la cosa più importante di questi progetti, prima ancora dell'arte, è la condivisione, il senso di aggregazione, il raccontare storie diverse all'interno di questo grande contenitore che è il muralismo".

Accompagnato dalla moglie Lella, Gavino Sanna ha passeggiato per le vie del paese e dialogato con le persone incontrate, ma anche con gli altri ospiti della rassegna "Orgosolo Joviada", nata da un'idea di Mario Rubanu e patrocinata dall'amministrazione guidata da Pasquale Mereu: dai registi Alberto Negrin e Paolo Zucca, allo scrittore Pasquale Ruiu sino al cantautore Piero Marras. 

(Unioneonline/v.l.)

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