Firenze, anche la Sardegna nella rete mediterranea delle statue-menhir
I menhir della Sardegna sbarcano in Europa ed entrano a far parte della Rete Mediterranea delle statue-stele.
La notizia arriva da Firenze dove si sta svolgendo la terza edizione di tourismA, il Salone internazionale dell'archeologia ospite del Palazzo dei Congressi.
Qui, oggi, è stato firmato l’accordo fra le città italiane che conservano le opere di pietra nei loro musei con l’obiettivo dell’interscambio e la prospettiva di allargare l’iniziativa, in un prossimo futuro, anche ai musei stranieri dotati di eguale patrimonio.
“Noi sottoscritti – recita il documento di costituzione della Rete che domani leggerà Piero Pruneti direttore del Salone e della prestigiosa rivista Archeologia Viva – responsabili scientifici nei musei che espongono statuaria preistorica dell’età del Rame, volendo considerare le nostre relazioni al fine di aumentare l’attrattiva dei rispettivi patrimoni promuovendone una maggiore visibilità, con questo Patto d’amicizia intendiamo creare una rete museale dedicata specificamente alle statue-stele-menhir conservate nei musei italiani, nella prospettiva di allargare tale iniziativa in un prossimo futuro, anche a musei stranieri dotati di eguale patrimonio”.
Cosa significhi per la Sardegna entrare in rete, lo spiega Giorgio Murru, direttore del Museo della statuaria preistorica della Sardegna di Laconi, protagonista con Angelo Ghiretti, direttore del Museo di Pontremoli, del varo di questa importante iniziativa: “La rete è un modo per consentire un confronto che non è solo scientifico ma un incontro con altre realtà della Penisola, dalla Lunigiana alla Puglia passando per l’Arco alpino”.