È morta all'età di 98 anni Elena Rzevskaja, la scrittrice russa che alla fine della seconda guerra mondiale fu incaricata di identificare il cadavere di Adolf Hitler.

All'epoca la Rzevskaja era interprete militare nell'Armata Rossa, con la quale partecipò all'assalto finale contro Berlino nell'aprile del 1945.

L'inizio della fine per il Fuhrer, che scelse di suicidarsi nel suo bunker.

Le sue spoglie avevano un preciso significato strategico: recuperarle significava di fatto la fine della guerra. Per questo il riconoscimento del corpo divenne per i sovietici una vera e propria priorità.

Nella squadra incaricata di portare a termine la missione, composta da tre persone, entrò anche la Rzevskaja, la quale ebbe un compito bizzarro ma fondamentale: proteggere a costo della vita un portagioie, contenente i denti del dittatore nazista.

Di quell'esperienza tenne un diario di guerra pubblicato nel 1965, con il titolo di "Note berlinesi", su una rivista letteraria russa.

La versione integrale delle sue memorie "La fine di Hitler fuori dal mito e dal romanzo giallo",1966, è stata invece tradotta in più di dieci lingue.
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