Secondo il grande scrittore Stendhal meglio sarebbe stato per Napoleone non avere avuto una famiglia. Fratelli, sorelle e mogli gli diedero, infatti, più di un grattacapo. In particolare, il grande condottiero ebbe rapporti complessi con le donne che facevano parte del suo entourage famigliare. Rapporti in cui sentimenti e potere si intrecciavano in maniera spesso indissolubile come ricostruisce magistralmente Alessandra Necci nel suo “Al cuore dell’impero” (Marsilio, 2020, pp. 304, anche e-book), dedicato proprio alle donne di Napoleone.

Tra interessi nazionali e dinastici, ambizioni personali e collettive, equilibri politici e diplomatici, l’autrice mette in rilievo nel suo saggio i caratteri e gli obiettivi delle donne che sono state vicine a Napoleone. Alcune sono già famosissime, come la creola Giuseppina, capricciosa e sensuale. O come la sorella Paolina, bella e voluttuosa, la cui esistenza è costellata di amori fugaci e infedeltà. Ancora, le sorelle Elisa, calcolatrice ma politicamente molto abile, e Carolina, ossessionata dal potere e dagli intrighi. E la contessa polacca Maria Walewska, disinteressata e generosa amante, che lo raggiunge brevemente all’Elba. Su tutte queste figure femminili spicca però la madre di Napoleone, Letizia, centrale nella vita del figlio e del clan come ci conferma Alessandra Necci:

“Letizia Ramolino è la figura che in assoluto influenza maggiormente Napoleone. Era un’austera matriarca corsa, avveduta, risparmiatrice, attaccatissima ai figli. Rimasta presto vedova fu lei a crescerli e fu quella che guardò sempre con molto realismo a quello che stava accadendo alla sua famiglia. Anche nel momento del massimo splendore dell’Impero napoleonico, quando i suoi figli e le sue figlie si dividevano i troni d’Europa e avevano perso un poco il contatto con la realtà, ripeteva: ‘Purché duri…’ Per Napoleone Letizia rimase sempre il modello, l’archetipo femminile, una sorta di matrona romana tutta dedita alla famiglia. Un legame tanto forte che nell’esilio di Sant’Elena dirà: ‘Tutto ciò che io sono lo devo a mia madre’”.

Alessandra Necci (foto concessa)
Alessandra Necci (foto concessa)
Alessandra Necci (foto concessa)

Però Napoleone è passato alla storia anche per i suoi atteggiamenti misogini nei confronti delle donne…

“Nel suo rapporto con le donne Napoleone è duplice. Da un lato, in pubblico, ostenta distacco dal mondo femminile. Pronuncia sentenze del tipo ‘la politica non ha cuore, solo testa’ e nel suo Codice civile relega la donna in posizione subordinata rispetto all’uomo. Inoltre, ostenta contrarietà nei confronti delle donne licenziose oppure troppo intellettuali o ancora amanti del potere. Nei fatti però si innamora di Giuseppina, una donna che era l’opposto della madre: spendacciona, libera di costumi. A lei scrive lettere cariche di passione e si dispera quando scopre i suoi tradimenti. E anche con le sorelle è molto tollerante. A Elisa e Carolina concede rispettivamente il trono in Toscana e a Napoli. Insomma, subisce il fascino e l’influenza femminile più di quanto fosse disposto ad ammettere”.

Scavando nel Napoleone più intimo e familiare ha trovato qualcosa di sorprendente?

“In particolare, ho scoperto quanto Napoleone tenesse ai legami familiari, quanto desiderasse essere padre e quanto amasse suo figlio Napoleone II, nato dal matrimonio con Maria Luisa d’Austria. Passava ore a giocare con il figlio, lo faceva addormentare, diceva di sé: ‘Ho il cuore di una madre’. Insomma, il grande corso nel privato presenta aspetti inimmaginabili per chi conosce solo il freddo e spietato generale dei campi di battaglia”.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Stendhal diceva che meglio sarebbe stato per Napoleone non avere avuto una famiglia. Aveva ragione il grande scrittore?

“Napoleone proveniva da una piccola cittadina della Corsica ed è arrivato a dominare l’Europa. A mio parere ci è riuscito anche perché aveva alle spalle una grande famiglia, un clan che lo sosteneva. E che poi gli ha anche creato molti grattacapi, naturalmente. Insomma, la famiglia era allo stesso tempo una risorsa e un problema, però dei suoi familiari Napoleone si fidava, tanto da metterli sui troni di mezza Europa”.

Tra le tante donne di Napoleone chi gli fu veramente fedele fino in fondo?

“La madre Letizia, naturalmente. E poi la sorella Paolina, colei che era stata infedele a tutti i suoi uomini ma che rimase al fianco del fratello fino alla fine. Paolina era una contraddizione personificata, come tutta la famiglia Bonaparte in fondo. Per questo la storia di questa dinastia è tanto affascinante.”

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