Campanari patrimonio dell'Unesco, il presidente di "Jaganos de Sardigna": «Orgogliosi e felici»
Il maestro campanaro norbellese Sisto Manca pensa al futuro: «La nostra arte è nelle mani delle nuove generazioni»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La decisione dell’ Unesco che ha riconosciuto la campaneria italiana patrimonio di tutti come elemento culturale immateriale, è stata accolta con grande soddisfazione anche dall’associazione “Jaganos de Sardigna” di cui è presidente regionale il maestro campanaro norbellese Sisto Manca.
«Questo riconoscimento – afferma Manca- ci riempie d’orgoglio e lo dedichiamo soprattutto alle nuove generazioni, perché possano continuare a preservare l’arte tradizionale dei campanari. Quel suono che proviene da tanti campanili sparsi nei nostri paesi tocca la nostra anima. Il suono delle campane che scandisce da sempre i giorni di festa e anche di dolore, sono una ricchezza trasmessa tra le generazioni».
Lo stesso presidente, 48 anni, barbiere di professione, ma campanaro per passione, è impegnato in prima persona perché questo affascinante ruolo non abbia mai fine. L'associazione che presiede, raggruppa una quarantina di campanari e periodicamente svolge raduni in tutta l'isola grazie ad una struttura campanaria mobile. «Ci esibiamo – sottolinea Manca- soprattutto per i più giovani per stimolarli a continuare in questa bella arte, affinchè non sia destinata nel tempo a scomparire ed essere sostituita con moderni sistemi di amplificazione, che emettono il suono della campane registrate, ma che non sono esattamente la stessa cosa rispetto alla bellezza e maestosità del suono a mano».
Manca ha iniziato a suonare da giovanissimo. «Mi sono innamorato delle campane - racconta - apprendendo le tecniche dall’ indimenticabile maestro norbellese Diego Zara a cui devo tutto».