"Vietare le seconde case? Una cattiveria inutile"
"La loro frequentazione è necessaria per eseguirne la manutenzione ordinaria, e può avvenire in totale sicurezza""Cara Unione,
la decisione del Governo Conte di vietare agli italiani di allontanarsi dalla propria residenza per raggiungere la seconda casa, è una "cattiveria inutile", rivolta contro quel laborioso strato di popolo, rispettoso delle leggi ma sempre inviso e vilipeso dalla “Sinistra”.
Il provvedimento governativo, infatti, non serve a bloccare la diffusione del coronavirus ma pare sia volto esclusivamente ad 'angariare' quella larga fascia di cittadini proprietari di una seconda casa, individuandoli tutti - stoltamente – quali piccoli borghesi, parassiti e privilegiati, meritevoli di essere penalizzati.
Quell’elite che oggi ci governa ignora che le suddette 'seconde case' non sono ville berlusconiane, ma costituiscono – in massima parte – il modesto frutto dei risparmi raccolti col lavoro di tutta una vita, al fine di assicurarsi un rifugio familiare in cui trascorrere la propria vecchiaia rimanendo a contatto con la natura e lontano dallo stress cittadino.
Tra l’altro, sono incluse nella suddetta categoria di beni immobili non solo le case-vacanza ma anche le vecchie abitazioni del paese natio, acquisite per successione ereditaria e che - a suo tempo - non sono state cedute a terzi perché si voleva serbare il loro valore affettivo, pur non avendo la possibilità di dimorarvi continuativamente.
Va detto, inoltre, che la loro frequentazione è necessaria per eseguirne la manutenzione ordinaria che, venendo a mancare, non consentirebbe la conservazione del bene in buono stato.
Quelle cautele contro il coronavirus che vengono adottate quando si soggiorna nelle case "fuori-città" sono identiche a quelle già tenute nelle case di città. Anche in tali abitazioni di campagna, infatti, è evitabile il contatto fisico con le persone estranee. Il soggiorno non implica affatto la necessità di uscire quotidianamente per fare la spesa alimentare e poi avere contatti col prossimo.
Va considerato, inoltre, che durante il tragitto il mezzo di trasporto utilizzato è sempre la propria autovettura, con cui si viaggia - tutt’al più - in compagnia dei propri conviventi e cioè di quelle persone con le quali si coabita la casa di città".
Alessandro Poerio
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