«Cara Unione,

scriviamo per sottolineare due gravissimi fenomeni, in crescita anno dopo anno, e che oltre a mettere a rischio la sicurezza altrui, violano costantemente le leggi nella più totale impunità: la trasformazione delle strade sarde in motodromi e dei sentieri e strade bianche in piste da motocross. 

I fenomeni sono sotto gli occhi di tutti: il fatto che vi sia una cronica carenza di controlli da parte degli organismi a ciò preposti,  per organici sottodimensionati e confuse competenze territoriali, attira sempre più frequentemente comitive organizzate, spesso dal nord Italia, Germania e Austria, di centauri che possono correre sulle strade come fossero piste - vedi la SS125 - e battere le sterrate, anche in aree protette, su moto da cross e Quad. E sia chiaro che non ci riferiamo ai tanti praticanti del moto-turismo che da sempre, con rispetto, frequentano la nostra Isola.

Sarebbe opportuno avere un po’ di informazione anche su questi allarmanti fenomeni, ben più pericolosi dello spavento causato dall'incontrare un pedalatore maleducato in un bosco, come sottolineato in una lettera pubblicata nei giorni scorsi

Cordiali saluti».

Enrico Casini – Presidente Associazione Sardegna Cicloturismo

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