«Cara Unione,

Nel 2010 ho lasciato i miei cari, mamma, fratelli e sorelle… il motivo? Il lavoro, la vera piaga dello spopolamento di tutti i paesi/borghi, appunto come il mio.

Ogni tre mesi circa vi faccio ritorno, per nostalgia dei miei cari, del mio paese, delle tradizioni, dei profumi, dei gusti… della sardità.

Inutile elencare, e ancora motivare, il perché del mio contributo allo spopolamento.

Certo che a 40 anni, nel 2010, lasciare i tuoi, dopo aver vissuto nello splendido mondo sardo è stata una disfatta, un “prego, accomodati, e buona fortuna”. La fortuna l’ho avuta, ma il resto manca, e tanto.

Una soluzione ci sarebbe, vista l’era: lo smart-working, ove fosse possibile, come nel mio caso, ma la volontà dei “supremi capi” è molto arcaica. Se questa formula fosse applicata quanti, me compreso, non ci penserebbero due volte a riprendere possesso del paese, destinato a morire?».

Ottavio

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