«Cara Unione,
sono una ragazza di 17 anni e negli ultimi otto mesi ho continuato incessantemente ad interrogarmi sul tema dell’emigrazione, in maniera più specifica quella Sarda.
Si sa, ci si inizia ad interrogare su qualcosa quando quel qualcosa inizia in qualche modo a toccarci da vicino; magari è una tematica che ci è sempre stata davanti agli occhi, ma che prima di un dato momento non siamo stati in grado di vedere.
Ho sentito sempre più frequentemente negli anni racconti di persone come padri, madri, cugini, zii, amici e persone del cuore che si sono trovati a dover emigrare per lavoro.
Quasi tutte le persone con le quali vi ritroverete a parlare avranno uno o più conoscenti che si sono trovati “costretti” ad andar via.
Voglio ricordare anche giovani e giovanissimi che seguono le famiglie in queste scelte obbligate; giovani che un giorno diventeranno lavoratori e che vengono strappati ad una nazione, alla loro casa, alle loro tradizioni, amicizie e frequentazioni perché qui non hanno futuro .
Centinaia di migliaia di persone si trovano ad annullare improvvisamente la loro vita presente per ricominciarne un'altra in posti dove mai avrebbero voluto trovarsi.
Si abbandonano alla corrente del fenomeno dell’emigrazione, che se li porta via, anche per sempre.
Dunque non sono solo  da valutare gli aspetti socio-affettivi distrutti, ma anche una vera e propria fuga di cervelli, ragazzi che hanno studiato in Italia, strappati alla Sardegna per essere inseriti nei sistemi lavorativi esteri.
Vorrei solo che le persone  di tutte le età si soffermassero a riflettere su questo tema, poiché  riguarda tutti e influenzerà anche le generazioni successive.
Dunque siamo ancora disposti ad accettare l’emigrazione degli italiani e quindi anche dei sardi all’estero come un fatto da normalizzare?
Io da giovane quale sono, sostengo che si debba iniziare a creare un futuro per noi tutti, qui nella terra dove siamo  cresciuti, perché noi giovani non vogliamo emigrare, ma ci troviamo spesso costretti!
Per cui vi prego di non sottovalutare questo tema e di ascoltare le mie parole affinché se ne parli ancora, poiché purtroppo resta sempre attuale».

Laura – Sardegna

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata