«Cara Unione,

scrivo per segnalare una questione che ad alcuni potrebbe sembrare di piccola importanza, ma che per altri, come il sottoscritto, è invece motivo di sofferenza e disagio.

Sono sordo ormai da parecchi anni, un disturbo che comunque riesco a controllare con le adeguate apparecchiature e che non mi limita in nulla, ad eccezione di una cosa: il cinema.

Nelle sale cinematografiche impianti non perfetti e attori che ‘mangiano’ le parole limitano spesso, a chi come me non è forte di udito, la comprensione dei dialoghi. Al punto che ormai ho rinunciato a frequentare questi luoghi.

Parliamo tanto di inclusione, ma perché allora non prevedere un servizio di sottotitolazione quanto meno con proiezioni dedicate?

Grazie dell’attenzione».

U. O. – Cagliari

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