“Cara Unione,

l’Italia, secondo l’Economist, è il Paese dell’anno.

Il premio non va al più grande o al più ricco Paese, ma a quello che è migliorato di più nel 2021, e quindi l'Italia.
Il merito va a un capo del Governo ‘competente e rispettato a livello internazionale’ e al fatto che ‘per una volta, un'ampia maggioranza di politici ha messo da parte le proprie divergenze per sostenere un programma di riforme profonde’, preparando e utilizzando i fondi europei del Recovery Fund, con l'adozione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Alcune considerazioni appaiono doverose.
Il presidente Draghi è in carica dal febbraio scorso, succeduto al governo Conte II che alcuni partiti, il Pd (Letta segretario) e M5S (Di Maio, di fatto capo politico) volevano riproporre per un governo Conte III. L'operazione ‘Draghi premier’ è stata condotta da Italia viva (leader Matteo Renzi). Da ricordare che a capo del Ministero della Giustizia siede l'ex presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia. Come dire: siamo usciti dalle caverne del diritto.
Il fatto positivo è che, di fronte all'emergenza sanitaria, provocata dalla pandemia, tutti i partiti hanno collaborato per formare il governo Draghi, del quale l'Economist tesse le lodi. L'unico partito rimasto fuori è FdI che si è sottratto alla responsabilità di co-governare l'Italia in un momento difficilissimo per il nostro Paese.
Quando la nave è in difficoltà, a mio avviso, astenersi non è da patrioti”.
Primo Mastrantoni - Aduc

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