«Cara Unione,

sono una donna sassarese di 51 anni, con vari problemi di salute. Dopo l'ennesimo malore e relativa corsa in pronto soccorso, mi è stata prescritta con impegnativa una colonscopia per familiarità con il tumore al colon.

Ho quindi chiamato il Cup e mi dicono che a Sassari non c'è niente, chiedo allora per Olbia o Nuoro. Mi dicono che la disponibilità più vicina è al 6 novembre 2026, ad Iglesias. Il mio stato d'animo è talmente provato che non riesco a dire nulla di più se non...’forse tra due anni sarà troppo tardi’. Ringrazio e chiudo la documentazione.

A pagamento, 400 euro, a Sassari c'è posto, peccato che non posso permettermelo. Faccio fatica a mettere un pranzo con una cena per me e mia figlia 13enne, faccio fatica a pagare un affitto e tutte le utenze e tasse. Così come le spese scolastiche, e ironia della sorte proprio in questi giorni mi è stato negato il rimborso, cui avrei diritto visto il mio ISEE, di 350 euro per l’acquisto dei libri di testo scolastici di mia figlia. La motivazione? Non avrei allegato alla domanda le fatture, cosa che invece ho fatto. Andando a verificare in Comune mi hanno chiarito che il problema è che una fattura sarebbe ‘poco leggibile’ e che due testi sono stati acquistati on line, e dunque non nella modalità prevista. Morale della favola: pare che abbia dei diritti...negati… e con quei 350 euro che ho speso per fare studiare mia figlia, con la speranza che mi venissero rimborsati, avrei forse potuto fare la colonscopia a pagamento.

Diritto allo studio negato, diritto alle cure idem.

Così va il mondo, almeno qui a Sassari.

Grazie dell’attenzione».

S.S. – Sassari

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