“Cara Unione,

parlo a nome mio, e cioè di una povera signora ridotta malamente da esseri che non definirei ‘umani’.

Sono entrata un giorno in una farmacia della quale ero cliente abituale.

Erano persone come me che mi accoglievano col sorriso aiutandomi ad entrare anche col deambulatore e che mi accompagnavano sempre per un handicap alla gamba sinistra.

Quel giorno mi aiutarono liberandomi del girello, ma senza il suo sostegno e su un pavimento molto levigato persi l'equilibrio e caddi trascinandomi per tutta la farmacia mentre a tentoni cercavo di trattenermi con le mani e sbattendo dappertutto anche con la testa.

Dopo di che persi i sensi e quelle persone che io non definirei perbene, anziché chiamare il pronto soccorso per portarmi all'ospedale, forse per non correr rischi mi caricarono sulla macchina di uno di loro e mi riportarono ancora incosciente al residence dove abito, facendosi aprire la porta della mia camera e dicendo che ero caduta per strada.

Mi fecero sdraiare sul divano e mi lasciarono sola con la gamba penzolante perché fratturata e che poi mi venne curata in ospedale. Per fortuna dalla reception dell'albergo chiamarono il mio medico di base che organizzò i soccorsi.

Questo è quanto ho subito il giorno 11 novembre e oggi, dopo 10 giorni all'Ospedale Brotzu per l'operazione alla gamba rotta, 3 settimane alla Casa di Cura S. Antonio per la riabilitazione e il ritorno a casa avvenuto pochi giorni prima di Natale, dopo quasi 4 mesi, mi trovo ancora bloccata a letto e assistita giorno e notte.

Ciò che ho raccontato potrebbe servire per suggerire, a chi dovesse trovarsi nella mia situazione, che talvolta è meglio non fidarsi di chi abitualmente ti accoglie con sorrisi amichevoli ma che poi, per continuare la sua vita tranquilla, senza scrupoli e per escludere qualsiasi responsabilità personale, si libera di un problema scomodo e continua a godersi la vita".

Lettera firmata (*)

(*le generalità, a conoscenza della redazione, vengono omesse nel rispetto della privacy e secondo la normativa vigente)

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata