“Cara Unione,

e cari amici che hanno la sfortuna di avere il diabete e di essere nati e residenti in Sardegna.

Chi scrive è uno di questi, sono Marco e scrivo da Assemini, la malattia di tipo 1 mi è stata diagnosticata nel 2020, come se non bastasse la pandemia.

Nel mio caso la mia diabetologa mi ha dovuto prescrivere un microinfusore con un sensore di nuova generazione, e qui è iniziato il mio incubo.

La prima parte del percorso prevedeva un periodo di prova degli apparecchi, e come da indicazioni ho inoltrato il referto e tutta la documentazione necessaria al distretto di competenza (Decimo) per avere in comodato d'uso gli apparecchi in prova. Già qui qualche intoppo, e comunque ho poi ricevuto il benestare per averli a titolo definitivo, ottenendo la dichiarazione di esito positivo della prova e contestualmente il foglio con l'ordine di tutto il materiale per 1 anno di terapia.

Ho quindi inoltrato tutta la documentazione al distretto, e dopo 2 mesi, tramite mail mi arriva la comunicazione che la pratica è stata istruita e avrei dovuto chiamare il numero verde 800/059309 per prenotare il ritiro dei presidi alla farmacia della fiera di Cagliari, questo accadeva il 09/02/22. Ho chiamato e la prima data utile era il 18 marzo 2022, quindi oltre un mese, e con il sensore in scadenza e i materiali di consumo che erano quasi terminati mi sono dovuto ‘arrangiare’.

Venerdì 18 marzo tutto felice mi sono presentato in farmacia per ritirare finalmente il materiale per un anno di terapia e cosa scopro: che non mi possono dare i sensori perché qualcuno del distretto ha sbagliato qualcosa e quindi la farmacista non è autorizzata a consegnarmeli, nonostante avesse la mia busta pronta. "I presidi costano molto" mi sono sentito dire, e questo lo so bene e d’altronde non li voglio per un vizio, ma perché mi servono per vivere.

Non è possibile che un malato debba stare dietro alle tante faccende burocratiche, con errori e intoppi, delle quali lui stesso non ha nemmeno la colpa. Dovrebbero agevolarci la vita, invece ce la stanno rendendo impossibile. 

Mi rivolgo quindi all'assessore alla sanità Nieddu perché faccia qualcosa e perché in una Regione come la Sardegna, dove i pazienti affetti da diabete sono decine di migliaia, non si può e non si deve assolutamente negare a chi ne ha diritto di avere i presidi per trattare la patologia”.

Lettera firmata*

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