“Cara Unione,

inizia un nuovo governo, nuovi ministri e nuove – tante – belle parole. Mi chiedo, però, se alcune valgano solo a Roma, soprattutto sul diritto ad avere una famiglia, un problema ad esempio se sei un militare e non hai nessuno che ti copre le spalle.

È quanto accade, ad esempio, in una caserma sarda, dove aver famiglia secondo i superiori è un ‘problema’ del singolo che viene preso e spedito come un pacco, senza nessuna attenzione per gli eventuali compagna o compagno magari anche con uno o più bimbi piccoli a casa: per i superiori, parole testuali, ‘è un tuo problema esserti fatto una famiglia, per qualche mese faranno a meno di te’.

Una persona sola, dunque, sarebbe sufficiente a gestire uno o più neonati h 24: è questa la politica di famiglia che c'è nel nostro Paese, e dunque molto lontana, a mio avviso, da quanto si annuncia nei banchi del Parlamento.

Poi non chiediamoci perché molti moltissimi militari si separano, oppure ancor peggio fanno gesti estremi: tante, troppe volte le persone che dovrebbero far sì che il lavoro funzioni e che soprattutto il personale sia trattato con una minima dignità, sono le prime ad abusare dell’autorità che rivestono, mettendo in crisi il personale e, di riflesso, le famiglie.

Perdonate lo sfogo”.

Un militare

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