"Covid e fase 2: dalla politica troppi nodi irrisolti"
"Si parla di riapertura e di Sardegna covid-free, ma non si è parlato della realizzazione di presidi sanitari permanenti nei porti e negli aeroporti""Cara Unione,
troppi sono i fatti per i quali la politica, a tutti i livelli, ha dato prova di scarsa attenzione verso gli interessi della collettività. E il dramma del Covid, secondo me, non insegnerà nulla e passata l'emergenza ritorneranno i soliti comportamenti poco edificanti.
Quali sono i segnali che mi inducono a credere che a fine emergenza ritorneranno disinteresse per le necessità sociali collettive e per il superamento delle disuguaglianze?
Ho sentito parlare in modo generico di riorganizzazione della sanità pubblica negli ospedali e del territorio e cambiamenti e riorganizzazione delle attività nei vari settori lavorativi, ma in concreto i fatti stanno a quasi zero.
Rimanendo in ambito strettamente sanitario, qualcuno ha assicurato che sarebbero stati riaperti o riattivati e pienamente operativi gli ospedali tagliati o ridimensionati dalla politica? In Sardegna abbiamo fulgidi esempi: Ospedale S.Barbara di Iglesias, Ospedale Binaghi di Cagliari, Ospedale Fratelli Crobu di Iglesias, punto nascita di La Maddalena, presidio Sanitario di primo soccorso di Carloforte, e così via discorrendo per altre strutture ospedaliere regionali chiuse o declassate.
Ci siamo dimenticati i recenti tentativi di chiudere l'Ospedale in Ogliastra (Lanusei), dell'ospedale di Muravera, ridimensionare o chiudere l'Ospedale Marino di Cagliari, l'Ospedale di Ghilarza, l'Ospedale di Bosa, l'Ospedale di Alghero, l'Ospedale di Sorgono . Non ho sentito parlare della riapertura dei Dispensari, nella realizzazione di pronti soccorso di 2° livello nei poliambulatori comunali nei vari centri, nel potenziamento della guardia medica con aumento del personale medico e infermieristico nelle singole unità; non ho sentito parlare della costituzione di squadre di medici che operino nel territorio con attrezzature necessarie per fare tamponi, esami sierologici, radiografie ecc. anche nelle singole abitazioni ogni qualvolta si presentasse la necessità.
Ma riflettiamo bene, mancano ancora le mascherine, i guanti, gli schermi facciali. Si parla di riapertura e di Sardegna covid-free, ma non si è parlato della realizzazione di presidi sanitari permanenti nei porti e negli aeroporti, opportunamente attrezzati per eseguire controlli su tutti i passeggeri in arrivo e partenza dall'Isola.
Dove sono le residenze attrezzate per consentire la quarantena? Pochi tamponi ed esami sierologici per consentirci di dire che siamo fuori dalla emergenza. Non parliamo degli organici medici e infermieristici, abbondantemente sotto i valori standard. Altro punto dolente riguarda la riapertura delle scuole: autentiche bombe atomiche, se non si provvedesse a riorganizzare gli spazi e le strutture degli edifici per le lezioni e garantire il distanziamento di sicurezza .
Insomma credo non ci sia da stare allegri e fiduciosi, la lungimiranza e l'interesse collettivo non sono di questo mondo.
G.B.
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