“Caos sanità, e i disagi di noi pazienti a cui non pensa nessuno”
“Tutti pronti per gli interventi in Oculistica a Cagliari, poi la comunicazione: a casa per uno sciopero del personale. Peccato che alcuni arrivassero anche da oltre 150 chilometri di distanza”
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“Cara Unione,
scrivo per segnalare quanto accaduto a me e ad altri pazienti ieri mattina in ospedale a Cagliari, reparto di Oculistica.
Tutti residenti fuori Cagliari, regolarmente convocati per ricovero e intervento e già sottoposti ai dovuti esami e accertamenti, siamo rimasti alcune ore in attesa, per poi venire a sapere che un’improvvisa agitazione degli anestesisti non consentiva di procedere.
Siamo stati rimandati a casa, senza sapere quando i nostri interventi avranno luogo.
Poiché l'intervento comportava anche il pernottamento in ospedale, alcuni avevano già autorizzato i familiari a rientrare a casa con le auto e non sapevano come gestire il proprio imprevisto rientro (c'era chi veniva da località distanti anche oltre 150 chilometri). L'intervento cui mi devo sottoporre è classificato come ‘urgente’; presumo lo sia anche quello di altri pazienti.
Mi chiedo se azioni di questo tipo, con interruzione senza preavviso di pubblico servizio, abbiano correttezza legale o non siano piuttosto da considerare colpevoli infrazione da perseguire".
Lettera firmata*
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