«Cara Unione,

scrivo per segnalare il forte disagio che molte famiglie sarde stanno subendo ormai da mesi.

Il tema è il bonus bebè, riconosciuto sotto forma di assegno mensile (600 euro) a favore di nuclei che risiedono o trasferiscono la residenza nei comuni con meno di 3.000 abitanti per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo nel corso del 2022 e negli anni successivi fino al compimento del quinto anno di età del bambino (il bonus scende a 400 euro per ogni figlio successivo al primo).

Un aiuto, dunque, a favore della natalità e contro lo spopolamento. Due problemi che affliggono la nostra splendida terra e che la Regione ha deciso di combattere.

Una misura tanto attesa (annunciata 2 anni fa) e che una volta terminato il lungo (lunghissimo) iter burocratico è diventata realtà (per noi famiglie) quasi al termine del 2022.

Il 28 febbraio 2023 la Regione, nel proprio sito, ha annunciato che siamo oltre 1.400 le famiglie che hanno ricevuto il bonus bebè nel 2022. Le stesse famiglie che, però, stanno aspettando da mesi di ricevere le somme relative al 2023. 

Il bonus nascite è come bloccato, non abbiamo ricevuto più nulla (siamo quasi a metà anno). Dagli Enti preposti non arrivano risposte certe, figuriamoci delle date in cui sperare.

Già, sperare. Dobbiamo farlo perché stiamo vivendo quotidianamente l'aumento del costo della vita, con dei figli da crescere, con dei progetti. 

Si è fatto affidamento, non c'è dubbio, anche su questo bonus che quest'anno sta tardando troppo ad arrivare.

Cara Unione, spero che la pubblicazione di queste poche righe, possa dar voce a tante di quelle 1400 famiglie (ora forse anche di più) che si trovano in questa situazione di attesa.

Grazie di cuore».

Lettera firmata(*)

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