Tappo & bottiglia
Caffè Scorretto
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Q uattro elettori leghisti disidratati a morte e uno soffocato dagli stranguglioni: è il tragico bilancio delle scorse 24 ore, quando (nel silenzio complice della grande stampa, delle agenzie di rating e degli amici di Saviano) è entrato in vigore l’obbligo di vendere solo bottigliette col tappo non separabile, il maledetto aggeggio gender che, con l’alibi che così non si disperde nell’ambiente, si oppone al naso dell’assetato impedendogli di inclinare verso l’alto la bottiglia.
L’imposizione dell’inscindibile duo tappo & bottiglia – in linea con altri abbinamenti fissi di marca radical-chic come lavoro & diritti, profitto & tasse, ricchi premi & cotillon - è stata salutata da Greta, Ilaria Salis, Dolores Ibarruri e altri volti glamour della sinistra Zedda Ti Elle con un buffet di insetti in una casa popolare occupata di Capalbio.
«Pochi ricordano – commenta desolato il ministro Sangiuliano - che dobbiamo il tappo staccabile al genio italico di Leopardi da Vinci». Apprezzabile ma simbolica la performance di Daniela Santanchè, che in un video di protesta fa saltare a lunga distanza i tappi di alcune magnum di Dom Perignon. Scioccante il cinismo di Schlein: in un fuori onda secretato dai media mainstream il suo armocromista la informa della strage di Stato per sete e lei replica, con pesante accento senegalese: «Ma non hanno provato a ruotare la bottiglietta?».