Scotta la panchina
Caffè Scorretto
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I l perché è chiaro: “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”, per dirla con Gino Bartali. Sul come rimettere in piedi la disastrata Sanità i più discordano dalla riforma architettata dall’assessore Armando Bartolazzi. “Nel mercato delle idee, la critica è di casa”, predicava il cardinale Carlo Maria Martini. Una volta votata dal Consiglio più che le discussioni contano le decisioni: pancia a terra e lavorare. Sui nuovi commissari l’assessore assicura: conteranno solo i meriti. Bene. La gente chiede però altro: più medici di famiglia, meno viaggi della speranza, attrezzature adeguate e chi più ne ha più ne metta. Il giurista nuorese Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità anticorruzione, interviene sui medici e infermieri “a gettone’’ la cui spesa, nonostante l’Organizzazione mondiale della Sanità due anni fa con la fine della pandemia avesse chiesto l’utilizzo con “estrema ratio”, è addirittura aumentata. La Sardegna l’anno scorso ha messo in bilancio 48 milioni di euro, pari al 10,49 della spesa nazionale. Scrive il presidente Busia: “la crescente esternalizzazione del personale sanitario è caratterizzata da contratti particolarmente onerosi per le amministrazioni, in cambio di servizi non adeguati, spesso con rischi per la salute dei pazienti”. Assessore Bartolazzi, occhio: la panchina scotta e la riforma non prevede i supplementari.