M ai sentirsi importanti, perché poi succede sempre qualcosa che ci fa fare un gelido bagno di modestia. C’è un nido di api appena costruito sulla facciata di un condominio a Quartu e non si riesce a trovare un’istituzione pubblica che intervenga per rimuoverlo. A parte il fatto che serve un apicoltore, perché le api sono protette, è ovvio che non si risolva: chi vive lì non ha il numero di telefono del ministro della Protezione civile o del generale Vannacci, affinché invii un battaglione dell’esercito per sconfiggere le nemiche. E che ci vuole, a trovare i numeri giusti? “Il Fatto quotidiano” ha informato la Procura di Roma che in una piattaforma su Internet – ci si abbona con 50 euro – ci sono i numeri di cellulare delle più alte cariche dello Stato. Così possiamo chiamare quelli che contano davvero.

Premesso che su quel sito indagano la Polizia postale e il Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza), per noi che non siamo Vip è avvilente: se davvero bastano 50 euro per avere i numeri dei ministri o dei vertici militari, quelli che stanno molestando tutti noi ai cellulari col messaggio «Abbiamo ricevuto il tuo curriculum…» quanto hanno speso per il nostro numero? Un centesimo? Presumibilmente, assai di meno. Ci sentiamo umiliati. Ma ora telefoniamo al ministro delle Comunicazioni e risolviamo.

© Riproduzione riservata