S arà che c’è un caldo serissimo. O che il virus ci costringe ai supplementari. O che molti di noi erano ragazzini nell’82 e da allora cercano ovunque l’incanto di quei Mondiali senza ritrovarlo mai. Sarà quel che vi pare, insomma, ma a tratti sembra che alla soddisfazione di questa vittoria azzurra serva un rinforzino perché sia rotonda e completa. Ecco degli spunti, la premessa è sempre: “L’Italia ha vinto e inoltre...”

… io non sono l’inglese che si era fatto in anticipo un tatuaggio celebrativo della vittoria su un polpaccio.

… non sono neanche l’inglese che nel 2013 predisse la vittoria italiana ai rigori, ma poi ha puntato solo 6 sterline e ne ha vinto appena 61. Buccarottu.

… non sono l’astronauta Luca Parmitano, che dalla stazione spaziale è andato inspiegabilmente in sollucchero per il gol inglese (voleva fare il super-sportivo, ha fatto una figura ambigua. Ma non è grave, come tutto ciò che accade in assenza di gravità).

… danesi, austriaci, olandesi e taccagni vari che ci trattavano da pezzenti sul Recovery, l’altra sera per via di Brexit hanno tifato Italia che neppure Peppino Mazzini.

… l’Inghilterra ha perso. E non è il lato B della vittoria italiana ma un gioia autonoma e sontuosa. Ciao core. Goobye, heart.

© Riproduzione riservata