Pubblica ostruzione
Caffè Scorretto
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C hi orienta l’orientamento? Domanda oziosa, se non si legge il Rapporto Armadiploma su diplomati ed esiti lavorativi. A “usufruire” dell’orientamento (l’aiuto a scegliere a quale scuola iscriversi) dalle medie alle superiori sono nove giovani su dieci, e dalle superiori all’Università poco meno: l’8,4 per cento. Però poi un diplomato su due si pente della scelta: «Ah, se potessi tornare indietro». Parafrasando un certo Fabrizio, lo Stato dà buoni consigli se può dare cattivo esempio. La scuola è come la Sanità: lo Stato garantisce il contenitore, non il contenuto, e si privatizza di fatto. Le stratificate riforme dell’istruzione, i cambi di nome tra primarie, secondarie e gradi, hanno prodotto solo spese per ristampare i moduli, non progressi. Il crollo non riguarda solo la preparazione culturale dei ragazzi, ma anche l’apprendimento di come si deve stare al mondo. Nel Napoletano una ragazza pesta un’altra e un compagno fa il video col telefonino, nel Salento il preside di una media scrive alle famiglie: «I vostri figli si sfidano con i coltelli». A parte questo, tutto bene. Succede malgrado l’impegno di tanti insegnanti che non si arrendono. Ma se questa è la scuola, meglio mandare i figli in una sala scommesse. Oppure decidere (sorpresa!) di fare i genitori.