Loro e Piana
Caffè Scorretto
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S e un agente venisse ferito mentre cerca di fermare un criminale già arrestato un anno e mezzo prima, se un pompiere si ustionasse mentre salva una famiglia già soccorsa un anno e mezzo fa, noi li onoreremmo come eroi. Ma quando la speleologa Ottavia Piana è rimasta bloccata nella stessa caverna per la seconda volta in un anno e mezzo, sui social in tanti hanno chiesto che le venissero fatti pagare i soccorsi o che addirittura venisse mollata lì.
Forse il problema è nella natura della comunicazione online, che induce a commentare emotivamente e a tamburo battente qualunque episodio ci ispiri. E purtroppo, se non sei Mozart, la prima cosa che ti viene in mente generalmente è anche una cosa cretina. Perciò, stufi di gitanti elisoccorsi mentre scalavano le Alpi in infradito, non ci diamo il tempo di capire che chi si infortuna mentre esplora il sottosuolo per studiare le risorse idriche e l’inquinamento merita rispetto e un grazie. E incidiamo sul marmo digitale quel che ci detta l’istinto, qualcosa di gretto che negli anni continuerà a galleggiare online e a definirci.
Mentre reimpariamo l’antica arte analogica di contare fino a dieci prima di parlare, intanto bentornata alla luce del sole e dei display, Ottavia Piana. Qua sopra troverà più cavernicoli che laggiù in fondo, ma non si turbi: non sono tutti dei bruti, è solo che vanno di fretta.