A nno Domini 1270 circa. Ruggero Bacone, filosofo, francescano e scienziato, denominato Doctor Mirabilis, con profetica intuizione scrisse: «Arriveremo a costruire macchine capaci di spingere grandi navi a velocità maggiori di quanto possa fare una schiera di rematori, bisognose soltanto di un pilota che le diriga. Arriveremo a imprimere ai carri incredibili velocità senza l’aiuto di alcun animale. Costruiremo macchine alate, che si solleveranno nell’aria come gli uccelli». Tutto già fatto. A quel visionario la leggenda attribuisce anche la strabiliante creazione di una testa di ottone, provvista di cervello meccanico e parlante, capace di rispondere a ogni quesito. Oggi, 750 anni dopo, anche la macchina pensante è realtà. Nello stadio terrestre si gioca un derby: intelligenza artificiale contro intelligenza naturale, la figlia contro la madre. L’intelligenza ha studiato sé stessa e si è riprodotta. Non essendo biologica, questa non è soggetta a invecchiamento né a deterioramento. Non soffrirà di demenza senile. Anzi: con gli anni diventerà più giovane e più gagliarda. E più pericolosa; essendo tendenzialmente arrogante e ribelle. Mira a raggiungere totale indipendenza dal suo artefice, a sovvertire il rapporto di sudditanza, a rubargli l’anima. Il Doctor Mirabilis, francescano diabolico, non l’aveva previsto.

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