I giornali si occupano del professor Becchi almeno dal 2013, quando presero a proporlo come “ideologo del M5S”. E non doveva essere una definizione molto azzeccata se nel 2014 un Grillo esasperato precisò: “Becchi non rappresenta in alcun modo il Movimento 5 Stelle”. I giornali presero atto, ma non per questo abbandonarono il prof al suo destino: semplicemente cominciarono a definirlo “ex ideologo del M5S”. Il che suona soavemente assurdo, almeno per chi crede che nell’informazione viga la logica come nel resto della vita (“Ciao carissima, ho appena incrociato Franco, tuo marito!”. “Guarda che Franco e io non siamo mai stati sposati”. “Oh, scusami: volevo dire il tuo ex marito”). In ogni caso dal 2013 a oggi questo signore, a titolo di ex o para o post o quasi-ideologo, ce lo siamo sciroppati tante volte, intervistato ora su questo giornale e ora su quello. La sua ultima uscita – e anche questo lo sappiamo dai giornali – è stata quella manciata di penose nefandezze dedicate alla morte di Sassoli: sarà stata la terza dose? Gli farete un’autopsia? Costringete la gente a vaccinarsi e morire!

Ok, diciamo che a questo punto su Becchi sappiamo tutto quello che c’è da sapere, ma proprio tutto. Se i giornali dovessero dedicargli altro spazio, questo non ci darebbe un elemento di giudizio sul suo conto, ma sul conto dei giornali.

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