Le tasche al verde
Caffè Scorretto
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S e uno Stato rivendica il diritto alla propria sovranità è considerato una canaglia. Lo si accusa di sovranismo, che come tutti gli “ismi”, indica degenerazione. La globalizzazione sta annullando ogni differenza. Le identità sono considerate arroganza. Tra politicamente corretto, cancel culture, me too e movimenti vari arrabbiati subiamo imposizioni folli, cui è obbligo morale e civile sottostare. Altrimenti si è dannati e bannati, esclusi d’ufficio dal contesto dei social. Contro il sovranismo degli Stati c’è vasta ribellione, per certi aspetti condivisibile. È invece tiepida l’opposizione al sovranismo strisciante del potere sovrannazionale. L’Unione europea, splendida invenzione nata all’insegna di cooperazione, solidarietà e libertà sta riducendo, con intimazione sovrana, l’autonomia degli Stati che ne fanno parte. Quando stabilì il calibro dei piselli e la curvatura delle banane sembrò uno scherzo. Tutto poi divenne serio quando cancellò dalla sua carta costituzionale ogni riferimento alle radici cristiane. Oggi, in nome dell’economia verde, voleva impedirci di affittare e vendere le case che consumano troppa energia. Ossia quasi tutte. Solo in Italia ne sarebbero state deprezzate 20 milioni per oltre duemila miliardi di danni. Più verde la Terra, al verde le nostre tasche. Ieri, per fortuna, la parziale marcia indietro. Grazie, mamma Ue.