Le fuggiasche
Caffè Scorretto
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G uerra in convento e suore in fuga. Le monache fuggiasche sono undici, la metà del contingente conventuale. Il luogo del loro rifugio per ora è segreto. A capo del drappello c’è la madre badessa Aline Pereira, 41 anni, brasiliana, che ha dichiarato: «Siamo scappate come dei carcerati dalla prigione, di notte. Abbiamo portato fuori i bagagli e siamo andate via senza nemmeno i soldi per la spesa». Questa storia comincia con una lettera inviata al papa da quattro consorelle dissenzienti. Madre Aline, secondo loro, conduce una vita troppo sociale avendo «aperto il convento a diverse attività di lavoro e alla produzione e vendita di profumi, vasetti di miele, creme lenitive e vino». Il Vaticano invia un ispettore, che ottiene il commissariamento pontificio del monastero. La vicenda ora ristagna. Nessuno sa prevedere come finirà. A noi piacerebbe che si concludesse – non sembri irriverente l’accostamento – come l’avventura delle “Galline in fuga”, protagoniste dell’omonimo romanzo per bambini di Anne Bogel. Le galline di questa storia fiabesca vivono stipate in un pollaio. Ginger, la più determinata tra loro, pianifica una fuga. Scappano di notte e, dopo alcune vicissitudini, raggiungono un luogo ameno. Dove «vissero, in comunità, felici e contente». Due storie, una vera una fantastica, che insegnano quanto sia vitale la libertà per gli esseri viventi.