Q ualcuno s’inginocchia, qualcuno resta in piedi. Una partita di calcio è anche una partita di giro, ossia un metodo contabile per verificare chi ci crede, chi non ci crede, chi ci fa e chi scimmiotta. I pasdaran di un’etica maniacale ci controllano. Una volta noi europei definivamo “americanata” ogni comportamento eccessivo e pacchiano. Ora che la nostra cultura è diventata succuba del politicamente corretto “made in Usa” siamo diventati permeabili a ogni stramberia. Loro si inginocchiano e noi ci inginocchiamo, loro celebrano con carnevalate i “pride”, e noi plaudiamo alle pagliacciate di uomini, donne, uomini-donne, trans in andata, trans in ritorno, di sesso incerto, di sesso d’occasione e chissà che altro: mezzo nudi, affrescati in ogni parte del corpo, sguaiati e allegorici per esprimere l’orgoglio insulso di essere qualcosa di diverso. Lgbtq2s+ è l’acronimo impronunciabile della rivoluzione sessuale e anagrafica alla quale siamo pronti a adeguarci. I nostri politici “progressisti” cavalcano l’onda come surfisti. Sono cantori ossessivi della nuova ideologia globale. Enrico Letta ne è il corifeo. Se fosse coerente dovrebbe inginocchiarsi prima di ogni intervista e rivendicare con “orgoglio” le sue mutazioni politiche e di pensiero: da pulcino della Dc a seguace di un certo Zan Zan.

© Riproduzione riservata