La limonata
Caffè Scorretto
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Q uando la vita ti offre limoni, dicono gli americani nella loro saggezza, tu fatti una limonata.
Bello, per carità. Solo che poi i limoni che stanno arrivando dall’America sono le scelte di Trump per la sua amministrazione, che sembra concepita non tanto in nome dell’alternanza politica quanto del contrappasso dantesco. E quindi un indagato alla giustizia, una filorussa all’intelligence, un antivaccinista alla sanità, un negazionista del cambiamento climatico all’energia. Certo, anche noi italiani negli anni qualche botta di dadaismo politico ce la siamo concessa, come quando mettemmo Gava agli Interni. Però che limonata puoi farci con degli agrumi così? Che vantaggio puoi ricavare dall’insediarsi al vertice della Big Democracy di una squadra che in confronto il Rocky Horror Picture Show pare una seduta del Cnel?
Giusto uno, forse. Abbiamo tutti un no vax in famiglia o negli immediati dintorni. Spesso è una brava persona, un tipo cordiale che prima del Covid era piacevole trovare a un’arrostita. Magari non un compagno, ecco, ma un compagnone sì. Poi però d’improvviso il grafene, le scie chimiche, si è imputinito, si è imbibbianito eccetera. Ecco, se qualcuno ve ne chiede conto, non arrossite più. Fate l’accento più bostoniano che potete e dite tutto d’un fiato: «Succede nelle migliori famiglie: guarda i Kennedy...».