La giusta via
Caffè Scorretto
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L a riforma radicale della giustizia penale e civile non è più rinviabile. Troppi procedimenti arretrati, troppi processi che non si concludono, troppi cittadini scontenti. Allo stesso tempo i referendum (per cui la Lega sta raccogliendo le firme) non sembrano il mezzo migliore. I referendum producono una radicalizzazione dello scontro tra gli schieramenti e diventa difficile giungere all’obiettivo di una giustizia rapida, equa e efficace. Invece, servirebbe una riflessione fra tutte le forze politiche e chi ha a che fare ogni giorno con la giustizia: magistrati, avvocati, cancellieri. Tanto meno sono convinto della responsabilità civile dei magistrati. Credo che chi giudica, lo debba fare senza timore di subire conseguenze economiche. A meno che – mi pare ovvio – non ci sia malafede. L’altro giorno il Tribunale di Milano ha assolto perché il fatto non sussiste i massimi dirigenti di Saipem (importante società a maggioranza pubblica che si occupa di consulenza ingegneristica) accusati di aggiotaggio. A quel tempo, era il 2012, i top manager dell’azienda (120 dipendenti, attività in 62 Paesi e armatrice della terza nave-gru più grande del mondo) vennero additati all’opinione pubblica come malfattori. Il pm che costruì l’accusa, Danilo Ceccarelli, è approdato alla Procura europea antifrode. Punire i magistrati che sbagliano magari no. Ma neanche promuoverli.