L a Sierra Leone è uno dei tanti Paesi africani martoriato dalla guerra civile. Per vent’anni truppe ribelli e forze governative si sono combattute provocando decine di migliaia di morti e commettendo atrocità di ogni genere: stupri, mutilazioni, torture. Il Paese, tra i più poveri del mondo, è piombato in una lunga notte con migliaia di sfollati, famiglie divise o distrutte, scuole e villaggi rasi al suolo. Ora è tornata una pace precaria quanto preziosa. Negli anni più bui, l’unico baluardo è stato rappresentato da un pugno di coraggiosi missionari. Tra essi, quelli della Congregazione di san Giuseppe, fondata a Torino il 19 marzo 1873, nel Collegio Artigianelli, di cui Leonardo Murialdo era rettore. Questa istituzione aveva lo scopo di assistere, educare cristianamente e addestrare al lavoro i ragazzi poveri, orfani e abbandonati. Questo hanno fatto i missionari nel mezzo della guerra, sfiorando la morte più volte. Nel frattempo Michele Basso, anziano canonico di San Pietro, deceduto all'improvviso, presumibilmente per un attacco cardiaco, ha lasciato in eredità una straordinaria collezione di opere d’arte. Come abbia fatto il canonico a accumularla è un mistero. Un mistero che ha creato non poco imbarazzo nel Vaticano che papa Francesco sta faticosamente cercando di riportare allo stesso spirito dei missionari in Africa.

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