Il federatore
Caffè Scorretto
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I n molte famiglie c’è uno che ogni tanto salta su e informa tutti dell’urgente necessità di un aggeggio impensato. Sono cose che poi di solito sviluppano una carriera brevissima, quando effettivamente le si prende, ma intanto in casa per mesi non si è fantasticato che di una nuova esistenza con una macchina per il sottovuoto, o con un estrattore che rimpiazzi la cafonata neolitica dello spremiagrumi. Nel centrosinistra, che delle famiglie non ha il calore ma le dinamiche disfunzionali sì, adesso si porta molto il federatore, un elettrodomestico pensato per tenere insieme fazioni rissose e leader che si detestano - praticamente una centripeta, il contrario di una centrifuga. L’ultimo modello è l’incolpevole Ruffini. Poco importa che abbia chiesto più volte e con ansia crescente di essere lasciato in pace, o che fino a ieri guidasse l’agenzia delle entrate e perciò se per nove italiani è uno sconosciuto, il decimo lo considera un vampiro stalinista. Vorremmo rassicurarlo: questi gadget non servono a perdere le elezioni, ché per quello ci si arrangia ancora benissimo a mano, ma solo a ingannare il tempo intanto che ci si avvicina. Quindi se ne parlerà ancora per un po’, è inevitabile, ma poi finirà quietamente in solaio. Fra il terzo polo e la friggitrice ad aria.