L a Regione Sardegna adeguandosi agli aumenti del Governo per gli amministratori degli enti locali delle Regioni a statuto ordinario, ha abbondantemente raddoppiato le indennità ai sindaci e agli assessori e con la finanziaria aumenterà il peso dei gettoni di presenza ai consiglieri comunali. Più lavori e più incassi: giusto sempre che il lavoro sia fatto con scienza, coscienza e competenza. La questione non è quanto costi ma cosa produci. Il famoso rapporto qualità-prezzo resta l’unico metro che misura il risultato di chiunque, amministratori compresi. Qui sta il punto di tutta la questione che, al netto del populismo, della demagogia e i troppo facili luoghi comuni merita comunque qualche riflessione. Obiettivamente prima le indennità e i gettoni facevano ridere, oggi fanno versare lacrimoni ai disastrati bilanci comunali e acido rancoroso ai lavoratori e ancor di più ai disoccupati. “Il maggior costo è a carico della Regione”, embè, che vuol dire! La banalità scompare quando irrompono gli euro: dieci milioni. Fior di soldi che la Regione non cerca come Pinocchio nel campo dei miracoli ma recupera dalle tasche dei cittadini contribuenti. Diciamola tutta, visti gli onorari ci sarà la corsa ai municipi per servirsi più che per servire. Il rischio è di dare la stura ai mestieranti senza arte che conoscono bene una sola parte: la loro.

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