C ’è un video che, fra tanta melensaggine che circola sui social network, all’improvviso ci sferra un pugno allo stomaco. È pensato soprattutto per i ragazzi e le ragazze di oggi, li ritrae al cinema con i loro figli bambini tra 15 anni. I bimbi guardano le terribili immagini delle continue uccisioni, anche per fame, dei bambini nella Striscia di Gaza. In quelle immagini del futuro si vedono i video di oggi dei piccoli palestinesi tra le macerie, malati senza cure, sanguinanti per le ferite causate dai bombardamenti. Colpiti dalla fame. I bimbi al cinema sono molti, in quel video. Lo sono anche le mamme e i papà ai quali chiedono, dopo aver visto le immagini dell’orrore: «Ma tu dov’eri, quando succedeva tutto questo?». Quei genitori di domani siete voi, ragazzi di oggi. E anche noi più anziani siamo tra quelli che non stanno facendo nulla: né a Gaza né in Ucraina. Solo pochi pungolano i nostri governi affinché intervengano per interrompere quello scempio compiuto da russi e israeliani: nella terra di Netanyahu sono sempre di più a manifestare contro il premier per i crimini contro l’umanità che Israele sta commettendo. In Russia, evidentemente, non è possibile. Ma da noi sì. Dove siamo noi, adesso? E dove diremo che eravamo, quando i nostri figli e nipoti ce lo chiederanno?

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