Provare per credere
Caffè Scorretto
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S ulle condizioni delle carceri italiane sovraffollate e disastrate sono state sventolate tonnellate di carte e milioni di parole regolarmente sprecate. Al ministro della Giustizia Carlo Nordio che chiede non fondi ma spazi dove costruire nuove carceri, si può suggerire, sul modello pensato da Donald Trump che vuol riaprire Alcatraz, la prigione in un’isoletta, di fare un pensierino a una porzione di terra emersa nel Mediterraneo. Sempre che le “Belle Arti” marine lo permettano dopo che, rivela il ministro, quelle terrestri hanno vietato la rimozione di una porta all’interno di Regina Coeli “perché elemento vincolato”. Aspettando gli spazi sconfinati l’argomento carceri puntualmente occupa le cronache: abusi, suicidi, deficit di personale rispetto ai bisogni. Al coro dei garantisti fa eco l’appello dell’ex ministro ed ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che dal carcere di Rebibbia, dove sta scontando un residuo di pena, ha denunciato i problemi e ricordato l’avvilente situazione della detenzione slegata dalla rieducazione. Il fatto che se ne sia occupato oggi da recluso e non ieri da uomo libero non svilisce la testimonianza. Vale per sempre il detto “non dire mai che di quell’acqua non ne berrai”. E anche la risposta di un ex carcerato a chi immaginava le celle più comode di un hotel anche se a mille sbarre: “lo provi, almeno per un giorno e poi mi dirà”.