Aria d’altri tempi
Caffè Scorretto
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“P rima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi erano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare”. Così il pastore luterano Martin Neimoller che 80 anni fa denunciava l’inerzia degli intellettuali tedeschi di fronte al disastro della follia nazista. Il sermone vale per gli intellettuali di oggi chiusi nelle loro certezze e per i cittadini bloccati nelle loro incertezze: vale per il Paese che naviga nelle sue debolezze. In questo tempo stracciato da Putin che sgancia bombe e da Trump che spara dazi, una parte dell’Europa è alla ricerca di una nuova strada mentre l’altra batte la vecchia “del valzer e del caffè”. De Gregori scriveva anche: “la storia siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere”, è la gente che combatte a viso aperto con l’unica arma che ha avuto senza intercessioni: il voto. Gli esempi non incoraggiano, la partecipazione è assorbita dal potere opprimente e trascurata dal popolo insofferente. Indro Montanelli ci ricorda il dovere di partecipare “turandoci il naso” per respirare un’aria nuova o, se volete, d’altri tempi.