F rancesco Merlo su Repubblica è del parere che non schierarsi è di fatto stare con Putin. Ma è possibile anche che gli italiani del sì si- no no vivano la guerra in Ucraina come si vive un film. Affari loro, qui conta non aumentare i prezzi: pane-companatico e bonus tramezzini. Ma se tutto ciò, e molto altro, come anticipa Draghi dovesse mancare? Calma e gesso. Anni fa il giornalista Antonio Castangia arricchì, come solo lui sapeva fare, una delle pagine dell’Unione Sarda con una “striscia” che pietrificava, sbertucciandoli, i tanti tentativi di occupazione dell’Isola. Allora si puntava ai verdi pascoli di Prato Sardo, adesso all’energia verdastra in ogni dove. Altre storie ma la “striscia” di ieri vale anche oggi. Il Sardus Pater, colbacco con due corna strappate al muflone e spingarda in mano, arringa il popolo: “Il nemico sta occupando le nostre terre, distrugge le case e i raccolti, violenta le donne”. Da un angolo giù in fondo si solleva una mano: “Pater, noi che facciamo?”. Risposta: “Prepariamoci a una strategica ritirata”. Ritirarsi, farsi comunque da parte per tentare, secondo le peggiori tradizioni, di beccare da tutte le parti: il petrolio da Putin, la Coca Cola da Biden e i miliardi dall’Europa. Ma non può essere sempre così, bisogna decidere. È arrivato il tempo che si faccia quello che è giusto, invece di quello che conviene.

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