Cristiano e il lusso
Caffè Scorretto
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U n paio di giorni fa un pezzo sul Corriere prometteva nel titolo di svelare “l’ultima mania” di Cristiano Ronaldo.
Trattandosi di un uomo ricchissimo, notissimo e ossessionato dalla forma fisica, il lettore a quel punto pregustava cose tipo bresaola di manzo di Kobe affettata con lame di platino, orologi a cucu della Patek Philippe con usignolo siberiano autentico e vivente, carta igienica misto cachemire per le pelli più delicate e roba così. Invece a quanto pare la nuova stravaganza del supervip è che non risponde al telefono dopo le 22.
Chiunque sia abbastanza avanti con gli anni da ricordare quando il telefono era una cosa grigiastra, con un disco rotante per comporre i numeri, e non stava in una tasca ma dentro un appartamento, ricorderà anche che quando il suddetto aggeggio squillava all’ora di cena c’era generalmente un adulto che guardava sbalordito un’adulta e formulava scandalizzato la seguente domanda retorica: “Ma ora di telefonare gli sembra, a questo?” (e a quel punto quella faceva spallucce, con un’espressione che significava: “E che vuoi da me? Mica sto telefonando io”).
In questi tempi bizzarri il lusso più sfrenato è comportarsi come un capofamiglia di qualche decennio fa. O meglio ancora come un ufficio del catasto. Che magari non gira in Ferrari customizzata, ma prova a parlarci dopo una cert’ora.